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Padre separato denuncia il giudice
Valutazione utente: / 16
Rubriche - Storie di tutti i giorni

cassazione.jpgUn’odissea giudiziaria per l’affidamento del bambino finisce davanti al Csm: quel magistrato ha un pregiudizio.

Avellino - 29 NOVEMBRE 2010 - da ottopagine.net - Un’odissea giudiziaria, iniziata dopo il divorzio. Vissuta da un padre con l’angoscia di dover rinunciare al figlio e conclusa con la segnalazione di un giudice del tribunale di Avellino al Consiglio superiore della magistratura e la decisione - comunicata al presidente del palazzo di giustizia di piazzale de Marsico - di rinunciare a qualsiasi tipo di difesa nel prosieguo del procedimento avviato nei suoi confronti. E non solo: la “comunicazione” ufficiale ai magistrati che in caso di condanna pecuniaria «non sarò in grado di attenermi all’ordinanza » perchè non voglio «negare a mio figlio un giocattolo nel giorno di Natale, il pigiama, le scarpe, il libro delle favole, il pallone, i vestiti, il riscaldamento, le merendine, lo zoo, un film al cinema ». Una storia emblematica, simile a quella di tanti traumatici divorzi. 

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NEL NOME DEI FIGLI
Valutazione utente: / 4
Network - Biblioteca

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 IL PRIMO ROMANZO ITALIANO DEDICATO ALLA FAMIGLIA E AI SUOI DIRITTI. AUTORE IL DOTT VEZZETTI, PEDIATRA,   DA TEMPO DEDITO ALLA CAUSA DEI FIGLI DEI GENITORI SEPARATI. RESPONSABILE SCIENTIFICO DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI FAMILIARISTI ITALIANI E DIADIANTUM, CARTELLO DI ASSOCIAZIONI NAZIONALI PER LA TUTELA DEI MINORI.

 

VARESE NOVEMBRE 2010 - In data 11 novembre è uscito in tutta Italia il romanzo del  Responsabile Scientifico ADIANTUM e primo  Presidente Vittorio Vezzetti “Nel nome dei Figli”, ritratto della società contemporanea attraverso gli occhi dei bambini, la crisi della famiglia, il mondo dei tribunali.
Il libro è il primo romanzo italiano interamente ambientato nei meandri del Diritto di Famiglia: dal patto di sangue tra un anziano avvocato e un suo cliente si sviluppa un'appassionante vicenda ricca di colpi di scena che attraversa in modo specifico tutte le tematiche della crisi della famiglia e delle sue soluzioni giuridiche, sociali e psicologiche.
Nel nome dei figli, Booksprint edizioni, 418 pag., 15 euro.



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Il figlio perde il lavoro ma resta senza assegno
Valutazione utente: / 8
Area Giuridica - Anno 2010

MIN_PAL_aula_grande.jpgNiente mantenimento per il figlio maggiorenne convivente con la madre che ha iniziato a lavorare, anche se in seguito ha perso il posto. Una volta venuti meno i presupposti del mantenimento, non possono più risorgere anche se cambia la situazione.

 Se hai avuto un lavoro, vuol dire che lo ritroverai. E il licenziamento non fa rinascere l'obbligo di mantenimento.
ROMA 23 novembre 2010  - da il sole24ore - Così la Corte di cassazione (sentenza n.23590/2010) ha affrontato il caso di un marito, separato dalla moglie, che dalla Corte d'appello di Firenze aveva ottenuto, tra l'altro, l'azzeramento dell'assegno corrisposto mensilmente al figlio (maggiorenne da due anni) in ragione del fatto che aveva trovato un lavoro, anche se a tempo determinato. La moglie aveva presentato ricorso per una serie di motivi, dei quali il quinto riguardava appunto la questione della perdita del lavoro da parte del figlio: per la ricorrente la disoccupazione era sopravvenuta a un contratto a tempo determinato, quindi il figlio non poteva dirsi entrato stabilmente nel mondo del lavoro.

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Cassazione/ Casalinga mezza età depressa ha diritto a mantenimento
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Rubriche - Fisco e società

cassazione-1.jpg .... dall'ex, se non può intraprendere attività lavorativa.

ROMA 4 Marzo 2010 - dal sito di notizie.virgilio.it - Ha diritto all'assegno di mantenimento dall'ex la casalinga di mezza età che soffre di depressione. È quanto si evince da una sentenza della Corte di cassazione, con la quale la prima sezione civile ha respinto il ricorso di un uomo che doveva versare un mantenimento di 700 euro al mese in favore della moglie, 55enne, senza titolo di studio e con problemi di depressione.

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Separati e divorziati a rischio povertà: le donne più vulnerabili degli uomini
Valutazione utente: / 3
Rubriche - Fisco e società
litigio.jpg " .. donne separate .... si rivolgono alla Caritas per indigenza economica, mentre tra gli uomini ci sono più situazioni di separati o divorziati tra i senza dimora. Più o meno le situazioni si equivalgono”.
 
Roma 4 Marzo 2010 www.affaritaliani.it -  Nonostante negli ultimi tempi si senta parlare sempre più spesso di padri separati come nuovi poveri, in Italia sono ancora le donne separate o divorziate, più degli uomini, a soffrire le difficoltà economiche, specie se con figli a carico e con lo spettro della disoccupazione alle spalle. È il quadro che emerge dal più recente rapporto Caritas-Zancan su povertà ed esclusione sociale in Italia, uno studio realizzato su un campione di 80 mila persone delle 600 mila che in tutt’Italia si rivolgono ai centri d’ascolto delle Caritas diocesane. Anche se di poco, infatti, sono più le donne divorziate o separate degli uomini a rivolgersi ai centri di ascolto Caritas. Tra gli italiani che hanno chiesto aiuto, infatti le donne sono il 19,2%, mentre gli uomini il 16,1%.

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Obbligo del mantenimento del figlio fino disconoscimento nelle forme di legge
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Rubriche - Cronache, notizie e attualità

20080722_cassazione_ultimo.jpg Cassazione: scopre che non è suo figlio? Deve comunque mantenerlo. Fino alla sentenza di disconoscimento

6 Marzo 2010 - di  Roberto Cataldi - www.studiocastaldi.it - Chi è tenuto agli obblighi di assistenza famigliare non se ne può sottrarre per il solo fatto di aver scoperto che il minore non è il proprio figlio. Lo afferma a chiare note la Corte di Cassazione spiegando che l'obbligo del mantenimento dura fino a quando "la paternita' non sia disconosciuta nelle forme di legge, ossia fino a quando non sia passata in giudicato la sentenza del giudice civile che accolga la domanda giudiziale".

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“GENITORI E FIGLI… IL CONDIVISO NON CONDIVISO”
Valutazione utente: / 21
Psicologia Clinica - Psicopatologia delle Separazioni
 006863_foto1_img1.jpg ... non si fa un “dispetto” all’ex-marito o alla ex moglie ma si fa un danno a quel minore che è definito come “l’unica ragione di vita” e, spesso, la motivazione della battaglia giudiziaria ....
 
10 Febbraio 2010 - di Sara Pezzuolo -   Dal sito persona e danno - Proprio perché si registrano lacune in tal senso (un esempio per tutti il tempo trascorso con l’uno piuttosto che con l’altro genitore), la sottoscritta ha voluto porre attenzioni a quelle situazioni in cui una delle figure genitoriali risulta assente o carente per “scelta” dell’altro genitore osservando che, ad essere penalizzati, sono proprio quei figli che si dice d voler tutelare.
Quello che sembra sfuggire è che punendo un padre o una madre per un comportamento non condiviso, una separazione non accettata, etc. in realtà non si fa un “dispetto” all’ex-marito o alla ex moglie ma si fa un danno a quel minore che è definito come “l’unica ragione di vita” e, spesso, la motivazione della battaglia giudiziaria.

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Suddivisione delle detrazioni d’imposta (Irpef) per figli a carico
Valutazione utente: / 15
Rubriche - Fisco e società

 fiscogdf.jpgDetrazioni figli a carico dal sito di bustapagafacile

Le detrazioni d’imposta Irpef per i figli a carico possono essere ripartite tra i due genitori in due soli modi: o metà della detrazione ad ogni genitore (50% a testa) o l’intera detrazione al solo genitore che ha il reddito più elevato (100% a chi ha il reddito più alto).
La scelta dipende, in primis, dall’accordo o meno tra i due genitori ed, in secondo luogo, dalla convenienza fiscale della scelta.
Se i genitori vanno d’accordo tra di loro (indipendentemente dal rapporto legale che c’è tra di loro), la scelta dipende unicamente dal maggiore o minore vantaggio fiscale, le detrazioni infatti diminuiscono al crescere del reddito e occorre effettuare il calcolo di quale delle due soluzioni sia più vantaggiosa.

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Storia della paternità. Dal pater familias al mammo
Valutazione utente: / 1
Network - Biblioteca

paternita_light.jpgMaurizio Quilici nel 1988 ha fondato l’ISP,il primo  Istituto di Studi sulla Paternità.

ROMA febbraio 2010 - Collana: Le terre pp. 570 - euro 19,50 In libreria: 29 gennaio 2010 Ricchissima è la letteratura sul rapporto madre-figlio. Molto più scarsa quella sulla relazione tra un padre e la sua prole. Elemento di spicco nell’organizzazione della famiglia e della società, un padre oggi deve necessariamente ripensare il proprio ruolo, a cavallo tra due opposti eccessi: essere assente o diventare un “mammo”, un surrogato della presenza femminile.

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I separati rispondono all’invito al dialogo del Cardinale Tettamanzi
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Coordinamento Nazionale - Regione Lombardia

duomodimilano.jpg  Convegno a due anni dalla pubblicazione della lettera ai separati da parte del Card. Tettamanzi  “Il  Signore è vicino a chi ha il cuore ferito”.

 Milano Sabato 13 febbraio 2010 -   ore 9,30 -17,00 – Sala provincia di Milano via Vivaio 1

Di questa forte ed importante lettera molto si è parlato  in convegni ed incontri, molto è stato scritto sui giornali:  ne hanno parlato sacerdoti, teologi, magistrati, avvocati, mediatori familiari, “coppie Solo qualche volta la voce dei separati si è sentita in televisione dove noti personaggi dello spettacolo, lamentavano di non poter accostarsi al sacramento dell’eucarestia per  il matrimonio della figlia  o per la prima comunione o la cresima  del nipote.

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divorzio_124.jpgSi comunica a tutti gli iscritti che è attivo il servizio Segreteria al n. 0815564398 tutti i giorni lavorativi dalle 9:00 alle 12:00.
Inoltre dal Lunedì al Venerdì dalle ore 16.00 alle 19.00 è possibile parlare con la nostra Psicologa in sede e online.

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