Muovi il mouse per tornare al sito.

Navigator

Blog dei Pomodori
Sedi Regionali in Italia
Blog Regionali
Contatti
Radio
Comunicazione Condiviso
WebTV
Installa FIREFOX
Referenti Reg. e prov.

Cerca in Google

Google
  • JoomlaWorks AJAX Header Rotator
  • JoomlaWorks AJAX Header Rotator
  • JoomlaWorks AJAX Header Rotator
  • JoomlaWorks AJAX Header Rotator
  • JoomlaWorks AJAX Header Rotator
Una psicologa ha detto che l'importante č che la bimba vada col padre,anche se piange o soffre. PDF Stampa E-mail
Valutazione utente: / 2
ScarsoOttimo 
Gentile dottoressa,sono separata da maggio 2007,affido condiviso di una bimba che oggi ha 4anni.sia io che il padre lavoriamo in una struttura pubblica come turnisti.abbiamo firmato una consensuale stabilendo che la bimba rimanga domiciliata con me nella casa di mia esclusiva proprieta.lui,figlio unico,torna a vivere con i genitori benestanti e proprietari di 4 immobili,che tutt'ora gestiscono un' attivita in proprio e che .vivono dall'altra parte della citta.lui dopo un anno,mal consigliato da altri padri separati,suoi amici,cambia legale e decide di presentare ricorso,richiedendo una modifica delle condizioni di visita,al solo scopo di ottenere la revoca dell'assegno di mantenimento per la  bimba a suo carico e ne chiede uno a mio carico di pari importo. 
Percepiamo lo stesso stipendio,anche se io pago il mutuo per la mia abitazione.la motivazione    a suo dire sarebbe che io non mi sono attenuta al verbale,impedendogli di vedere la bimba nei tempi stabiliti.accusa smentita dal mio avvocato,grazie ai certificati medici del pediatra per i gg in cui la bimba era malata,che mi ero premurata di conservare.lui nel ricorso chiede che la bimba passi con lui tutto il tempo in cui non lavora e le permetterebbe di vedermi solo quando lui è al lavoro.18 mezze giornate al mese.tutti i gg o quasi sarebbe spostata da una casa all'altra,non potrbbe piu andare all'asilo che frequenta volenieri,xche essendo lontano da casa sua,lui si è sempre rifiutato di portarcela.Quest'uomo purtroppo è affetto da una grave malattia neurologica progressiva,come ha lui stesso documentato nel suo primo ricorso,sperando che x questo motivo il giudice gli avrebbe ridotto l'assegno di 100 euro,dato che la sua malattia gli impedisce di effettuare lavoro straordinario,a differenza di me..quando si e reso conto che il Giudice era orientato nel sostituire le visite regolamentate in base ai ns turni di lavoro  con fine settimana alternati e un incontro infrasettimanale padre figlia come avevo perartro richiesto io,presenta una richiesta di ctu per valutare le capacita genitoriali e richiede un regime di visita che tenga conto sole delle sue esigenze lavorative e non delle mie.il giudice tutt'ora si è riservato.mia figlia va malvolentieri dal padre e dai nonni paterni,xche mi hanno sempre criticato con la bimba,hanno tentato di farle credere che io non le volevo bene,ottenendo xo l'effetto contrario.il ns rapporto è solido e sereno,mentre con loro ci va ma malvolentieri,perche non esiste una legge che tuteli un bimbo piccolo,che non vuole stare con uno dei genitori o parenti.mi sono sentita dire da una psicologa che si occupa di mediazione familiare che l'importante è che la bimba vada col padre,anche   se piange o soffre quando e con lui,perche solo in caso di abusi,tossicodipendenza o altre gravi motivazioni un figlio non è obbligato a stare col genitore,anche se questa permanenza è fonte di disagio.io le chiedo si secondo lei ci sono i presupposti perche il giudice accolga la sua richiesta di ctu e se questa venisse accolta lui riuscirabbe a soddisfare le sue aspettative ,cordiali saluti XXxxxx XXX
 
_________________________________________
 
Cara Xxxxxx è vero che solo gravi motivazioni, giustamente , possono impedire che il padre  continui a vedere regolarmente la figlia,ma è altrettanto vero che tra le gravi motivazioni  è necessario tener conto del disagio della bambina; tutto sta a dimostrare quanto sia grande questo disagio ,e quali siano le reali cause sottostanti. Sicuramente è importante rimuovere i fattori che ostacolano un sereno rapporto tra padre e figlia, indispensabile per la crescita equilibrata di sua figlia.Alla luce di tutto cio' le cosiglio prima di tutto di parlare con il padre da sola a cuore aperto, cercando di fargli capire che ciò che lei desidera è solo il bene di vostra figlia., interpellando poi, se necessario, anche uno psicologo di vostra fiducia, che possa parlare con la bambina. Se.non riuscisse ad evitare una nuova Ctu, confiderei nella bravura e saggezza di quest'ultimo, ad indagare bene l'ambiente familiare.Mi auguro che il CTU dopo aver attentamente ascoltato la bambina possa indicare un giusto dispositivo,(da rivedere successivamnte) che possa gradualmnte spianare la strada ed aiutarvi a trovare un accordo. Certo sarebbe meglio per tutti evitare questa seconda soluzione. Ma se nel conflitto la propria ragione scompare diventa per forza necessario ricorrere  alla ragione  di un Ctu neutrale e non coinvolto. Non si scoraggi, ma soprattutto per il bene di sua figlia  a cui lei sicuramente tiene molto, cerchi di trovare una soluzione pacifica.Le guerre hanno portato solo distruzione da ambo le  parti. Mi faccia sapere Cordialmente Giovanna Lo Sapio
 
 
Commenti
Cerca RSS
Solo gli utenti registrati possono inviare commenti!

3.26 Copyright (C) 2008 Compojoom.com / Copyright (C) 2007 Alain Georgette / Copyright (C) 2006 Frantisek Hliva. All rights reserved."

 
< Prec.   Pros. >

Segreteria e Psicologa

divorzio_124.jpgSi comunica a tutti gli iscritti che è attivo il servizio Segreteria al n. 0815564398 tutti i giorni lavorativi dalle 9:00 alle 12:00.
Inoltre dal Lunedì al Venerdì dalle ore 16.00 alle 19.00 è possibile parlare con la nostra Psicologa in sede e online.