Tradita per anni dal marito, |
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Un mensile da manager per garantirle il tenore di vita che ha sempre fatto
Savona 10 Gennaio 2009 - IlseclooXIX - Non vuole solo il divorzio dal marito ma anche 100 mila euro in contanti, un fisso di “almeno” 9 mila euro al mese e il riconoscimento del danno morale, biologico ed esistenziale per gli anni di nervoso, tradimenti e frustrazioni subite. Richieste troppo esose? Sarà un collegio di giudici a stabilirlo nell’udienza di separazione calendarizzata per il prossimo mese. In tribunale comparirà una coppia di facoltosi savonesi (risiedono nel ponente savonese) che da tempo sono ai ferri corti e litigano come molte altre coppie. Ma a differenza della maggior parte di quelle che si separano i termini dell’accordo richiesti da lei sono particolari: un mensile da manager per garantirle il tenore di vita che ha sempre fatto.
La famiglia è infatti molto nota e facoltosa (possiede - in capo al marito - un’importante attività ricettiva, una società immobiliare, diversi immobili di pregio e verosimilmente mezzi) e così la contesa assomiglia a una Dinasty o una Guerra dei Roses in versione locale. È probabilmente per questo che della separazione dorata nei corridoi del palazzo di giustizia si sente parlare da giorni tra curiosità e sconcerto. In realtà dietro la vicenda si nasconde come sempre un dramma e una sofferenza soprattutto per la donna che prima di decidere il passo giudiziario ha pensato e ripensato a lungo tra titubanze ed incertezze. Ora lo ha fatto esausta di sopportare una situazione divenuta insostenibile anche dal punto di vista economico oltre che affettivo. L’assistenza materiale del marito è infatti venuta meno facendo gravare su di lei tante spese e costringendola ad una vita quasi di “stenti”, per quanto si parli di vite ad alto mantenimento in cui il termine stentare non è certo quello della strada. Tra l’altro - ed è la sua accusa - la donna sarebbe rimasta senza alcun mezzo di sostentamento a causa del marito cui negli anni ha girato tutti i propri beni, mobili e immobili, consentendogli la vita agiata e le molteplici attività che ha oggi (non è una coppia giovane, i figli sono persino già indipendenti). Lei aveva ereditato dalla famiglia case, denaro e partecipazioni di società che le consentivano una vita agiata e senza problemi, mentre oggi è quasi nullatenente e con un marito a suo dire infedele e privo di qualsiasi moto d’affetto oltreché attenzione. Da qui il ricorso al giudice affinché sulla base della situazione reddituale e patrimoniale dell’uomo voglia riconoscerle un mantenimento adeguato (appunto 9 mila euro al mese) oltre che 100 mila euro cash e l’addebito al marito delle responsabilità del matrimonio rotto con conseguente danno morale, biologico ed esistenziale. E per dimostrare la fondatezza delle sue richieste la donna ha chiesto al tribunale la nomina di un consulente medico tecnico che possa accertare la natura dei disturbi sofferti e patiti negli ultimi anni. Oltre ad imbarazzanti indagini di polizia tributaria per accertare i redditi e le somme “realmente a disposizione del marito sia in Italia che all’estero”. E addirittura gli estratti conto delle sue numerose carte di credito: da queste - sempre secondo lei - sarà tra l’altro chiaro che lui ha fatto cene in posti esclusivi, vacanze e regalie a varie amanti, e quindi “merita” l’addebito della separazione. Ovviamente sono le accuse di lei, una donna ferita.
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ma anche al mio divorzio ce ne era un...
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