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Per il Magistrato il padre ora puň essere anche solo virtuale PDF Stampa E-mail
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skypecast_defaults_r28_c7.jpgPADRE SEPARATO PUO' INCONTRARE FIGLI SUL WEB, MA SOLO PER 20 MINUTI (2 VOLTE LA SETTIMANA) !

di Alessio Cardinale - Per due volte alla settimana e per non oltre 20 minuti: questa è l’incredibile sentenza che consentirà, con logica preistorica, a due figli di dialogare con il loro Papà attraverso una webcam. Il caso è quello di un padre separato della provincia di Enna che, dopo il trasferimento in un'altra citta' dei due figli, affidati alla madre (ovviamente), aveva chiesto il 'diritto di visita on line'.

 La coppia si e' separata consensualmente nel 1995. Da allora i due bimbi, un maschio che oggi ha 13 anni e una femmina di 12, hanno vissuto con la madre. La donna, un'impiegata, nel maggio scorso ha deciso, in barba a qualunque tutela dei figli di poter frequentare regolarmente il Papà, di cambiare citta' e ha portato con se' i ragazzi. La distanza che separa il paese dell'entroterra ennese dalla loro nuova sede non consente al padre di vederli a giorni alterni, cosi' come aveva stabilito inizialmente, a riprova del forte rapporto affettivo che lo lega ai figli, il Tribunale. Da qui l'idea della webcam, avuta dal legale dell'uomo, l'avvocato Salvatore Timpanaro, che ha chiesto il consenso ai contatti via internet. ''Le visite virtuali - spiega il difensore - certamente non sono sostitutive ne' dei contatti telefonici, ne' delle visite reali, ma possono valere a far sentire piu' vicino un genitore lontano''. Nel provvedimento, i giudici del Tribunale di Nicosia (Enna), hanno almeno avuto la decenza di disporre che il diritto di visita online e' aggiuntivo e non sostitutivo degli incontri già autorizzati. Ma solo per 20 minuti. E soltanto per 2 volte a settimana. Ci chiediamo: perché ? Perché queste assurde limitazioni, a due ragazzi che vengono improvvisamente trasferiti in un'altra città e allontanati dal proprio padre ? Quale intuizione ha permesso ai Giudici ennesi di trasferire pedissequamente la logica del “2 volte a settimana”, anche al mondo virtuale ? Perché non “tutte le volte che vogliono” ? Perché i giudici non hanno provveduto, ignorando il dettato della L. 54/2006, a fissare il cosiddetto “Domicilio Prevalente” presso l’abitazione del Padre, al fine di evitare che i minori venissero sradicati dal loro ambiente sociale e scolastico di riferimento ? La circostanza, poi, che il padre dovrà fornire, a sue spese, l'apparecchiatura necessaria per i contatti via internet, nonostante non sia lui la causa dell’allontanamento dei minori, la dice lunga sulla grave e persistente mancanza di “Cultura Giudiziaria” di molti tribunali della Repubblica in materia di Affidamento Condiviso.   logo-blue.gif
       Il Portavoce Nazionale Alessio Cardinale
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